Thursday 29 October 2009

Nostalgia: Nino Ferrer























Dal 1967 al 1969 Nino Ferrer inizia a sfornare successi a 45 giri con un ritmo impressionante: accanto a motivi facili come il tango di Agata - il suo successo più grande, che arriva ai primi posti delle classifiche - Donna Rosa - scritta da Pippo Baudo, che diventa anche un film al quale però il cantante non partecipa - e Al telefono, ne spiccano altri in cui in un testo apparentemente banale si accennano temi importanti. La pelle nera, nella memoria di tutti per il celebre ritornello che all'epoca suscitò scalpore, affronta il tema del razzismo; Il re d'Inghilterra (Festival di Sanremo 1968), è una sorta di pamphlet contro tutte le guerre; infine Viva la campagna è un inno assai scanzonato a favore della vita all'aria aperta contro lo stress cittadino. Il biennio 1968-1969 è d'oro per il cantante italo-francese; viene invitato a due popolari trasmissioni televisive italiane, Settevoci con Pippo Baudo e Io Agata e tu con Raffaella Carrà. Nel 1970, però, forse stanco e un po' irritato del colossale successo piombato improvvisamente, arriva un brusco cambiamento di rotta. Ferrer rientra a Parigi nel 1970, allontanandosi volontariamente dal music business, continuando a dipingere e incidere una decina di 33 giri, tra il 1970 e il 1993. Tipo schivo e riservato, trascorre gli ultimi anni nella sua prediletta campagna francese. Qualche giorno dopo la morte della madre, che viveva insieme a lui, addolorato e depresso, pone fine alla sua vita in modo drammatico, ad appena 63 anni in una torrida semi vigilia di Ferragosto, sparandosi un colpo di fucile da caccia.

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